Nginx Attivare la compressione HTTP con gzip
September 8, 2012 — 16:51

Author: f0ff0 | Category: Linux SysAdmin | Tags: , , , | Comments: 0
datacenter

La compressione HTTP con il modulo gzip di Nginx è un’importante feature che ci permette di migliorare il rendimento del sito web hostato principalmente su diversi fronti:

  • Riduzione di banda totale e transfert rate del nostro sito web.
  • Best practices di Google per quanto riguarda il SEO e la velocità di risposta del sito internet.
  • Velocizzare il tempo di caricamento delle pagine web.

Controindicazioni principali:

  • Comprimere con gzip aumenta il carico sulle CPU del server.
  • Il processo di compressione e decompressione può in alcuni casi essere controproducente se si tratta di pochi bytes.

 

Nei pacchetti Linux precompilati il modulo Nginz gzip static è quasi sempre attivo di default. Nel caso si sia compilato Ngix partendo dai sorgenti, controllare se si è passato l’opzione seguente in fase di compilazione:

./configure --with-http_gzip_static_module

La compressione HTTP con il modulo gzip static di Nginx è attivabile nei seguenti contesti:


http
server
location

Di seguito si trova un esempio di configurazione tipica del modulo di compressione gzip.

gzip on;
gzip_min_length 1000;
gzip_proxied expired no-cache no-store private auth;
gzip_types text/plain text/html text/css application/json application/javascript application/x-javascript text/javascript text/xml application/xml application/rss+xml application/atom+xml application/rdf+xml;
gzip_disable "MSIE [1-6]\.";
gzip_vary on;

Alcune piccole delucidazioni sulla configurazione:

  • gzip_types: con questa direttiva possiamo specificare quali tipi di MIME-Types desideriamo comprimere. Di default è abilitato solo text/html.
  • gzip_min_length: determiniamo la dimensione minima dei file che vogliamo comprimere. Abbassare drasticamente questo parametro può provocare maggior carico sulle CPU del server e tempi di risposta aumentati che quindi non giustificano il risparmio ottenuto dalla compressione.
  • gzip_disable: anche se ormai si assottiglia sempre più la percentuale di visitatori che navigano con browser che non supportano la compressione HTTP, questa direttiva ci permette di non creare problemi agli utenti di Internet Explorer fino al 6.
  • gzip_vary: abilita il response header “Vary: Accept-Encoding”. Questa direttiva fa si che IE non esegua caching dei contenuti (Bug noto). Tratto da wikipedia: “Tells downstream proxies how to match future request headers to decide whether the cached response can be used rather than requesting a fresh one from the origin server”.
Come testare un server di posta con telnet
September 8, 2011 — 16:47

Author: f0ff0 | Category: Linux SysAdmin | Tags: , , , , , | Comments: 0
telefonia_voip

Più di una volta sarà capitato di dover testar il funzionamento di un server di posta.
Lo strumento più diffuso rimane sempre il buon vecchio telnet :)

Per provare il funzionamento di un server di posta sarà sufficiente quindi seguire pochi passi:

  • telnet mail.server.it 25 – Ci colleghiamo quindi al mail server utilizzando telnet sulla porta standard 25.
  • helo – Con questo comando SMTP “salutiamo” il server di posta remoto e comunichiamo il nostro ip o dominio (es. helo miodominio.it)
  • mail from: – Il comando mail from indica qual’è la nostra email di origine, il sender.
  • rcpt to: – RCPT TO specifica a chi sarà inviata l’email di prova.
  • data – il comando DATA specifica al mail server che stamo inviando il corpo del messaggio. Per terminare il comando digitare .
Aggiungere opzione spegni nel Menu di Gnome Shell
August 31, 2011 — 18:07

Author: f0ff0 | Category: Linux | Tags: , , , , | Comments: 0

Un’altra caratteristica che la maggior parte degli utenti Gnome non riesce a mandar giù è il fatto che Gnome Shell non ha l’opzione spegni e riavvia nel menu utente di Fedora.

Tralasciando il perchè, la soluzione anche in questo caso passa per un’estensione alternativa: gnome-shell alernative status menu.

In Fedora 15 per installarla eseguire il seguente comando in console (come root):
yum install gnome-shell-extensions-alternative-status-menu

Alt-Tab Gnome shell (gnome 3)
August 31, 2011 — 17:17

Author: f0ff0 | Category: Linux | Tags: , , , , | Comments: 0
laptop_linux

Gnome 3 e il suo Gnome shell sono sicuramente tra le torture più grandi del 2011 linuxiano.
A parte lo studio di usabilità che he stato fatto, e di cui è meglio non sindacare, ci sono alcuni particolari che sono stati cambiati e che sinceramente non si capisce molto il senso.

Tra i tanti cambi forse meno apprezzati, c’è l’ALT-TAB, adesso copiato da MacOS X, che al posto di permetterci il cambio tra una finestra e un’altra (task switching), passa da un programma all’altro per via della raggruppazione delle finestre.
Utile proprio no!

La soluzione per fortuna c’è ed è semplice. Grazie all’estensione alternate-tab possiamo infatti tornare indietro a come siamo sempre stati abituati. Basta installarla e fare log-out log-in.

Link qui

Recuperare files persi e foto cancellate con Linux
August 20, 2011 — 12:09

Author: f0ff0 | Category: Linux SysAdmin | Tags: , , , | Comments: 0

Si possono recuperare files cancellati da supporti quali per esempio schede di memorie SD? La risposta è si!

Esistono diversi tools per recuperare files cancellati in linux anche se tra i tanti spiccano principalmente due:

* photorec
* foremost

Preparazione / Backup:
Prima di fare qualunque tipo di intervento, per evitare ulteriori perdite di dati, cloniamo la partizione in un file con il comando dd. La partizione in oggetto è sdb1 e la si clonerà nel file file.img:

dd if=/dev/sdb1 of=file.img bs=512

Photorec:
Photorec non ha molte opzioni e si limita a recuperare solo immagini e video. Tra le opzioni a linea di comando può risultare utile specificare la directory di destinazione dove il programma salverà i documenti recuperati:

photorec /d file.img

Foremost:
Foremost è un software molto potente che permette recuperare sia documenti che immagini.
Possiamo anche discriminare la ricerca dei file persi ad un tipo esatto di documento.
Per esempio, se desideriamo recuperare solo le immagini jpg cancellate:

foremost -o -T -t jpg file.img

Per conoscere tutti i formati supportati da foremost utilizzare il man di foremost (man foremost).
Con l’opzione “-t All”, per esempio, foremost cercherà di recuperare tutti i tipi di documenti conosciuti.
Risulta essere un programma molto valindo in quanto è capace di recuperare immagini anche parzialmente.

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