SEO e Google: Come spiegare la differenza tra indicizzazione e posizionamento
November 5, 2012 — 17:14

Author: f0ff0 | Category: Web | Tags: , , , , , | Comments: 0

A volte è molto difficile far capire alcune basi del SEO e dell’indicizzazione a persone che sono totalmente fuori dal mondo del web. A volte è difficile anche per persone che come me, ci lavorano praticamente ogni giorno :)
Non molto tempo fa ricevetti un’email dove mi si chiedeva come mai una pagina web corporativa pubblicata su un mio server solo pochi giorni prima non era ancora presente tra i primi posti nelle ricerche dei vari motori di ricerca…

Ecco una piccola risposta, facile e comprensibile alla massa … vi risparmio il preambolo e i salamelecchi iniziali :)

 
 

Inanzitutto c’e’ da precisare che google ha gia’ effettuato
l’indicizzazione del sito. Per controllare se il sito e’ stato
indicizzato e quali pagine lo sono state, basta cercare in google la
seguente stringa: site:www.miaazienda.com .
Al momento google ha indicizzato 7 pagine del nostro sito, ovvero tutte.

Discorso differente va fatto per il posizionamento di tali pagine,
ovvero quanta rilevanza ottengono le singole pagine e in che
posizione di ricerca google le propone.

Cercando miaazienda vedo che siamo al primo posto, indice quindi
che google ha capito che siamo noi prima di tutto, poi twitter and
company. E’ una ricerca molto stupida, ma siamo alle basi per capire se
esistiamo.

Non so che ricerca hai effettuato, con quali parole chiavi, ma in linea
di principio, per farvi capire come funziona il processo di
posizionamento dobbiamo considerare alcuni aspetti.

Per far si che una pagina web possa essere posizionata e quindi
comparire nelle ricerche in prima pagina o ai primi posti,
dobbiamo considerare una serie di fattori. Ce ne sono
molteplici. Nel nostro caso, in primo luogo, sono rilevanti tempo e
contenuti. Ecco i principali campi di azione per migliorare il
posizionamento:

* Contenuti: google considera interessanti i siti web che hanno molti
contenuti, aggiornati e integrati molto spesso. Importante anche la
rilevanza dei contenuti e la loro omogeneita’. I contenuti devono
essere ben scritti, con parole chiavi e sintassi corretta (questa
seconda parte e’ il SEO nudo e crudo).
* Autenticita’ dei contenuti: google considera anche le date di
pubblicazioni delle varie pagine che scansiona. Questo vuol dire che
nel caso si copiasse una pagina da un altro sito senza modificarne il
contenuto o senza integrarlo, google penalizzerebbe la pagina stessa.
* Links: importantissimo per google e’ che il sito web abbia links
esterni qualificati che rimandano al sito stesso. Dovrebbero essere
link coerenti con il tema del sito stesso e provenienti da pagine web
con un pagerank alto. Esempio, se avessimo un link al nostro sito su
www.repubblica.it, si parlerebbe di un bel link qualificato positivo
per la nostra considerazione agli occhi di google. Un link da
peppina.it, un blog sconosciuto, non sarebbe ugualmente positivo.
* Tempo: serve tempo. Il pagerank, ovvero il punteggio delle pagine
secondo google (da 0 a 10) viene aggiornato ogni 2-3 mesi. Quindi
prima ancora di sperare che le pagine arrivino ai primi posti nelle
ricerche, bisogna aspettare. Per velocizzare l’attesa si possono
effettuare alcuni accorgimenti, dispendiosi a livello di tempo
dedicato ma altresi’ pericolosi. Google ha dei filtri potenti che
controllano abusi o tentativi di forzatura. Quindi meglio non forzare
per non finire nel limbo (per diversi mesi).

Ora, per potenziare i contatti sul nostro sito, agendo puramente sul
SEO e quindi l’ottimizzazione della pagina web in funzione dei nostri
contenuti, dobbiamo meditare su:

* Parole chiavi: Come vogliamo che il mondo ci trovi? con che parole
chiavi? Per esempio, se fossi una macelleria a milano, nel testo del
website farei largo uso di parole chiavi come “macelleria, milano,
carni di qualità, carni scelte, vendita, ecc …”. Dobbiamo quindi
pensare quali sono le parole chiavi che interessano a
alla nostra azienda, controllare che siano minimamente ricercate e quindi
ottimizzare i contenuti in base a tali parole chiavi. Per far cio’,
possiamo tranquillamente partire da un brainstorming e quindi da un
elenco semplici di parole che pensiamo possano interessarci.
* Contenuti: Come ampliare le pagine presenti sul sito? possiamo creare
un blog, un raccoglitore di informazioni ecc. Creare contenuti
freschi e coerenti con la nostra azienda potrebbe essere una chiave.

Per adesso non mi viene in mente altro.

Ciao!
Federico

Google: lista stopwords in italiano
October 3, 2012 — 19:51

Author: f0ff0 | Category: Web | Tags: , | Comments: 0

Le stopwords vengono spesso definite come parole vuote, ossia parole senza significato.
Sono considerate stopwords infatti, pronomi, articoli, preposizioni ed altre parole. Durante l’indicizzazione, Google provvede a filtrarle e, tra virgolette, non le indicizza.

Non ho ancora trovato una lista ufficiale in italiano che comprenda tutte le parole sensa senso appartente.
Personalmente utilizzo la seguente lista, scaricata liberamente da diversi siti web ed integrata in un unico file.

lista stopwords

Google Analytics: Escludere le proprie visite
August 20, 2011 — 1:58

Author: f0ff0 | Category: Web | Tags: , , , | Comments: 0

Accade spesso, soprattutto quando si  sviluppa una nuova pagina web, di vedersi inclusi nelle statistiche di google analytics.
Se si ha la fortuna di disporre di un’IP statico, il problema è piuttosto banale; google ha già un filtro preimpostato per escludere un IP o un rango dal tracking delle visite.
Nel caso più classico dell’IP dinamico, senza impazzire a cambiare l’IP svariate volte, google prevede l’utilizzo di un cookie specifico per escludere un computer dalle statistiche.

Per escludersi quindi si seguono 2 semplici passi:
1. Creare un cookie specifico che contiene un valore desiderato.
2. Configurare il nuovo filtro in google analytics.

Per soddisfare il punto 1. si deve creare una pagina html nella documento root del sito web (es. escludimi.html). La pagina dovrà essere html valida, contenere il codice di tracking di google e il body come in questo esempio:

<body onLoad=”javascript:pageTracker._setVar(‘exclude_visitor’);”>

A questo punto, visualizzando la pagina escludimi.html si scaricherà il cookie _utmv con il valore escludimi.

Non resta che passare al punto 2 e configurare il filtro in Google Analytics:

Analytics -> Profile Settings -> Edit Filter
Filter Type: Custom filter -> Exclude
Filter Field: User Defined
Filter Pattern: escludimi
Case Sensitive: No

Fatto!